There was no official goodbye, no last post from Cambodia. I am of the opinion that "all farewells should be sudden" (but not forever). I prefer not to linger on the last things, not to romanticize the last supper, the last Angkor bier, the last time I thank by saying 'okun chran'. As a person prepares to go, s/he's actually already moving forward. It's a state of mind, where nothing really ends. Coming and going is a natural condition of being, for me it is so since birth. We ourselves are the centre of gravity of this continuous life stream. Two weeks ago I physically left Cambodia, but here I am now, with my krama proudly on my head. As a wise saying goes, you can take a person out of Cambodia, but you cannot take Cambodia out of that person.
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Non c'è stato nessun addio, nessun ultimo post dalla Cambogia. Sono del parere che "ogni addio dovrebbe essere improvviso" (ma non definitivo). Preferisco non perdermi nelle ultime cose, non romanticizzare l'ultima cena, l'ultima birra Angkor, l'ultima volta che ringrazio dicendo 'okun chran'. Nel momento stesso in cui (ce ne) andiamo, in realtà stiamo già andando avanti. E' uno stato mentale, che statico non è. L'andare e venire è una condizione naturale dell'essere. Per me, è sempre stato così. Il punto fermo, il baricentro di tanto andare e venire siamo noi stessi. Due settimane fa ho lasciato la Cambogia fisicamente, ma eccomi qui adesso, fiera della mia krama sulla testa. Parafrasando un detto saggio, una persona può andar via dalla Cambogia, ma la Cambogia resta dentro.
Mooie omschrijving, Elena. Cambodja zal immers altijd deel van je uit blijven maken. Bedankt voor al de mooie foto's, verhalen en wijze woorden.
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